I commissari del Gran Premio d’Australia hanno respinto la richiesta della Ferrari di riaprire l’inchiesta sulla penalità in gara di Carlos Sainz. Durante la terza e ultima bandiera rossa della gara, Sainz è stato penalizzato di cinque secondi per essere entrato in contatto con Fernando Alonso, il che lo ha fatto scendere dal quarto all’ultimo posto nei risultati finali della gara. Sainz ha dichiarato che la penalità era “il rigore più ingiusto che abbia mai visto in vita mia”. Dopo la gara, la Ferrari ha presentato una petizione per rivedere la decisione dei commissari, ma questa è stata respinta perché la Ferrari non ha fornito nuove e rilevanti informazioni che non erano già a disposizione dei commissari al momento della decisione. La Ferrari credeva che ci fosse un precedente per la riapertura del caso basato su un incidente tra Sergio Perez e Felipe Massa al Gran Premio del Canada 2014, ma i commissari hanno affermato che i due incidenti non erano paragonabili. Inoltre, i commissari hanno respinto tutti e tre gli elementi presentati dalla Ferrari, tra cui i dati di telemetria della vettura di Sainz, la testimonianza di Sainz e le dichiarazioni dei testimoni di altri piloti. I commissari hanno sostenuto che i dati di telemetria non erano un nuovo elemento significativo e rilevante, e che le condizioni della pista e delle gomme erano qualcosa che ogni pilota doveva considerare.